Numerosi nostri iscritti provenienti da più basi ci hanno segnalato talune incongruenze derivanti da differenti informazioni che hanno ricevuto dalle strutture preposte a trattare la questione vaccini.

Come AMUS-AERONAUTICA eravamo già intervenuti tempo fa per chiarire come il personale avesse diritto ad essere prioritariamente ed adeguatamente informato, a vedersi i propri dati sensibili opportunamente protetti e, principalmente, per evidenziare la assoluta volontarietà a sottoporsi al vaccino (https://www.amus-aeronautica.it/press/notizie/vaccino-anti-covid-19-forti-preoccupazioni-per-i-lotti-sospesi-dall-aifa-e-somministrati-anche-ai-militari-dell-aeronautica.html).

Tuttavia, abbiamo contezza che in questi ultimi giorni le indicazioni fornite al personale da parte dei soggetti incaricati allo scopo non sempre paiono essere corrette. Da chi paventa l’impossibilità di proseguire con l’incarico assegnato a chi afferma che essendo militari la vaccinazione è obbligatoria pena il rischio di essere congedati. Varie e stravaganti possono essere le risposte, pochissime le certezze.

Dal canto nostro, auspicando un immediato intervento dell’Autorità di Vertice affinché si giunga ad una informazione univoca, chiara e aderente alle leggi, ci preme tranquillizzare i nostri associati ribadendo che attualmente le uniche imposizioni per chi deve sottoporsi a vaccinazione da Covid-19 sono quelle ufficialmente indicate dalle SS.AA., ossia l’obbligo previsto per i sanitari e per il personale impiegato nei teatri operativi e/o in contesti internazionali.

Ed invero, l’art. 206 bis del Codice dell’Ordinamento Militare nello specificare che “La Sanità militare può dichiarare indispensabile la somministrazione, secondo appositi protocolli, di specifiche profilassi vaccinali al personale militare per poterlo impiegare in particolari e individuate condizioni operative o di servizio, al fine di garantire la salute dei singoli e della collettività”, precisa che tali protocolli sanitari dovranno essere approvati con Decreto del Ministro della Difesa e adottati di concerto con il Ministro della Salute.

Ebbene, allo stato attuale non risulta in essere alcun nuovo decreto Interministeriale che abbia disciplinato la questione di cui trattasi. Tanto dovrebbe bastare per invalidare ogni eventuale tentativo, o equivoco che sia, che possa incidere indebitamente sulla libertà di scelta del personale.