Grande il successo riscosso, a livello centrale e periferico, del nostro sempre più conosciuto ed apprezzato Sindacato nazionale
Con le intense giornate che vanno dal 18 al 26 gennaio scorso, si completa il tour conoscitivo di AMUS presso le basi di Ghedi, Rivolto, Villafranca e Palazzo Aeronautica.
Ci riempie di orgoglio aver assistito al grande consenso riscosso, perché fare sindacato oggi, vuol dire essere presenti, ascoltare, ma soprattutto risolvere i problemi dei nostri iscritti, nell’interesse degli uomini in azzurro in primis e dell’Amministrazione Difesa tutta.
Per raggiungere questo scopo, non basta solo essere capaci e versatili, ma serve tutta la determinazione possibile per veicolare i messaggi corretti al vertice politico e militare, evitando inutili conflittualità e proponendo sempre una soluzione percorribile a chi, per legge, è deputato a prendere le decisioni. Esistono molti modi per risolvere i problemi, ed AMUS ha scelto e sceglierà sempre la via del dialogo costruttivo, perché è consapevole che una Amministrazione cieca ai reali problemi dei propri uomini, sia destinata a non produrre gli scopi che essa stessa si è predeterminata.
Oggi è possibile, nella maniera più assoluta, tutelare gli interessi e le legittime aspettative del lavoratore militare, perseguendo appieno la Mission e Vision di Forza Armata.
Laddove ciò non sarà possibile, AMUS – Aeronautica rappresenta il giusto interlocutore capace di saper svolgere il delicato ma necessario ruolo di mediatore; perché il sindacato identifica le parti sociali ed è un meccanismo essenziale di tutto il sistema ministeriale. Elemento fondamentale con il quale interloquire senza timore, ma con assoluta volontà e determinazione.
Durante le numerose assemblee svolte (partite dalla Puglia lo scorso dicembre e giunte fino al Nord Italia di recente), sono stati tantissimi i temi e le criticità affrontati, che qui sintetizziamo in breve:
- Manifestazione di Interesse alla Movimentazione (MIM): nonostante i buoni propositi che dipingevano la MIM come strumento democratico e corretto per i trasferimenti a domanda, in quanto si cercava di “premiare” l’anzianità di reparto di ogni singolo militare prevedendo una suddivisione per ruolo, nella realtà ci sono categorie più svantaggiate (paradossalmente quelle connesse al volo cd “di pregio”), le quali concorrono, o meglio, fanno graduatoria unica tra tutti i ruoli ivi presenti. In questo modo, ad esempio, un graduato con più di 10 anni di anzianità di reparto vedrà quasi sempre preclusa la possibilità di essere trasferito avendo sempre qualcuno del ruolo Marescialli più in alto in graduatoria. Ciò non avviene per le altre categorie dove vi sono graduatorie separate per ruolo; altre criticità sono la mancata trasparenza/pubblicità delle procedure, la assoluta discrezionalità dell’AM nel determinare e modificare sedi e numeri “appetibili”;
- ricongiungimento familiare: emerso un forte malcontento riguardo alle nuove direttive di DIPMA in materia di ricongiungimento familiare, specie per il nuovo limite imposto dei 5 (cinque) anni di permanenza nella sede di origine del candidato, in caso di prima assegnazione;
- pensioni (situazione passaggio da sistema retributivo a sistema contributivo): sottolineata la perdita economica che avrà il personale nei prossimi anni; mancato avvio della previdenza complementare/dedicata e azioni di avvio del Fondo dedicato previsto nella Legge di bilancio 234/2021, per l’anno 2022 (art. 1 commi 95-97) teso alla realizzazione di interventi perequativi di natura previdenziale per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (fondo insufficiente a garantire l’adozione dei provvedimenti normativi discendenti);
- trattamento economico: rappresentata da parte dei partecipanti una forte preoccupazione riguardo ad un nuovo possibile ritardo nell’allocazione di risorse finanziarie per gli aumenti stipendiali del contratto 2022/2024, con auspicabile partecipazione delle principali sigle sindacali al tavolo di contrattazione;
- avanzamenti e promozioni in seguito al riordino 2019: richiesti chiarimenti sul ritardo superiore a 2 anni nelle procedure di avanzamento dei Luogotenenti al grado di 1° Luogotenente previste dall’ultimo riordino;
- apertura delle carriere/concorsi: chiesto se è in fase di studio la fattibilità di apertura delle carriere con eventuali concorsi ad hoc; sui concorsi in generale prevedere modalità/aree di non reimpiego presso altro Ente;
- Cassa Sottufficiali/Graduati: emerse preoccupazioni su eventuali ritardi nei pagamenti dei fondi Cassa Sottufficiali e sull’attuazione della Cassa per i Graduati; occasione perduta per una partecipazione attiva nei CdA delle Rappresentanze Sindacali;
- problematiche connesse alle chiusure/rilocazioni degli Enti: ed in genere sulla richiesta dei cd “annessi II” per i chiari riflessi di natura sociale per le famiglie dei militari coinvolti, dal punto di vista del benessere psico-fisico e motivazionale del personale militare oggetto delle richieste.
Terremo alta l’attenzione su queste ed altre tematiche che la base sociale del nostro sindacato ci evidenzierà, sottolineando che sono già allo studio proposte concrete da sottoporre ai nostri vertici politico-militari, per raggiungere una necessaria comunione di intenti e garantire alla Nazione uno strumento militare sempre più equo ed efficace.
Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti del caso!
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